Concluso il liceo, Paolo si iscrive al corso di laurea di Ingegneria Biomedica,
spinto dalle potenzialità con cui esso viene pubblicizzato: maggiori sbocchi lavorativi
- aspetto sottolineato da chiunque gli graviti intorno -
rispetto a Lingue, facoltà da lui preferita, e la possibilità di
realizzare progetti rivoluzionari in grado di aiutare l'umanità.
Pensa di mettere a punto, in futuro, qualcosa che permetta ai ciechi
di vedere e con questo progetto inizia gli studi.
L'inizio non è affatto facile: è da subito chiaro il gap di conoscenze con gli
studenti del liceo scientifico in fatto di matematica e fisica e la presenza di
molta teoria a scapito della pratica.
Se il secondo aspetto viene in parte compensato dalla presenza di esami di informatica
ed elettronica di base, il primo si dimostra quello più arduo da superare.
Gli esami di Analisi Matematica e soprattutto di Fisica Generale, entrambi da 12 crediti formativi,
lo mettono di fronte fin da subito anche alla sua scarsa affinità con le materie,
motivo per cui, del resto, cinque anni prima aveva scelto il liceo classico.
Ad aggravare il carico di stress contribuisce anche la necessità di prendere la patente di guida
(cosa non facilissima a Genova), che tuttavia arriva in maniera insperata proprio il 29 giugno, giorno del suo onomastico.
Nonostante le difficoltà, a luglio 2016, riscosso un decente 23 in Analisi Matematica, gli manca solo
Fisica Generale, con due mesi davanti per prepararlo.
Due mesi molto impegnativi, fatti di ripetizioni continue e timore di non passare l'esame:
eppure, incredibilmente, a settembre l'agonia si conclude felicemente con un 25, che gli permette di
essere, all'inizio del secondo anno, uno dei 15 studenti del corso di laurea (sui circa 80 rimasti dai 140 iniziali)
con tutti gli esami superati.
Un fattore importante da sottolineare è che, avendo dato il 200% l'anno precedente per svolgere gli esami del
primo anno colmando (almeno sulla carta) il gap con gli studenti dello scientifico, e non avendo praticamente
potuto dare un po' di sano rifiato al cervello (come sarebbe stato giusto a 19 anni), il secondo anno inizia
con uno stato di abulia totale: diviene subito chiaro che il secondo anno sarà ancora più impegnativo e al tempo
stesso meno stimolante del primo.
I risultati si fanno inevitabilmente vedere nelle prove intermedie offerte nei vari corsi (memorabile il 2/30
in Meccanica Razionale). Alla fine del trimestre di lezione, verso Natale, i segni di insofferenza
e il rimpianto di non aver scelto Lingue sono sempre più espliciti, ma trovano davanti un muro di "no" in casa e di pressioni
sociali fuori. Continuare controvoglia, quindi, non è nemmeno un'opzione.
La momentanea salvezza viene offerta dall'esame di Algoritmi e Programmazione Orientata agli Oggetti, ossia
un esame di informatica da 6 crediti incentrato sul linguaggio C++. Ripartendo a prepararlo da zero all'inizio delle vacanze
di Natale, l'esito dell'appello dell'11 gennaio 2017 è assolutamente positivo: 29, con il suo svolgimento dell'esame - fotografato
alla revisione col permesso del docente - che fa il giro tra i compagni e (pare) viene preso a modello anche negli anni successivi,
per via del suo caricamento su un Dropbox di materiale didattico che fa il giro degli studenti.
Meno fortunato, ma comunque positivo, è l'esito dell'esame di Teoria dei Circuiti, sostenuto in febbraio: 22, a fronte comunque di
una mole enorme di studio (tale da non saper rispondere, una sera di gennaio, alla domanda "Oggi era bel tempo?" posta dal padre di ritorno dal
lavoro).
La strategia di seguire solo 2 corsi su 5 nel secondo trimestre di lezione, usando il tempo così recuperato per respirare un po'
e studiare con più calma in vista dell'estate, non paga: l'insofferenza verso le materie - ormai più nessuna relativa
alla programmazione - e l'inefficacia del metodo di studio vengono a galla verso la fine di aprile e si
acuiscono con l'avvicinarsi degli esami.
Bocciato all'esame di Teoria dei Sistemi il 6 giugno e promosso con un 19 risicato all'appello successivo, Paolo interrompe
gli studi a settembre, dopo un'estate passata - di nuovo - sui libri a studiare l'odiata Fisica Matematica (un nome
che metteva terribilmente insieme le due materie che aveva sempre odiato di più) e qualche lezione del terzo anno.
"Hai vinto tu, Paolo, vai a Lingue, non si può andare avanti così..."(madre il 12 settembre 2017, dopo un disperato appello orale di Fisica Matematica risoltosi con un misero 15)
E Lingue fu: dopo due anni di sbattimento, la spugna viene gettata, non senza però lasciare un pesante senso di fallimento e coronando il tutto con un periodo di sei mesi molto buio e fatto di malessere fisico e soprattutto mentale.
ANNO | MATERIA | VOTO |
1 | Chimica Generale | 27 |
1 | Geometria | 25 |
1 | Reti Logiche | 27 |
1 | Fondamenti di informatica | 30 |
1 | Analisi Matematica | 23 |
1 | Fisica Generale | 25 |
2 | Algoritmi e Programmazione Orientata agli Oggetti | 29 |
2 | Teoria dei Circuiti | 22 |
2 | Teoria dei Sistemi | 19 |
Il periodo 2015-2017 è anche quello in cui Paolo consolida la passione per i meme,
già scoperti nel 2011 grazie alla pagina Facebook Age of Memes.
Con l'esplosione dei gruppi Facebook collegati alle pagine più famose, il nome "Paolo Bruzzo" è sempre
più ricorrente nei credits dei loro meme fan-made, al punto che, dopo mesi passati a collezionare
"apparizioni", a fine 2016 si paventano le prime opportunità - colte al volo - di entrare a far
parte dello staff di due pagine: Sam Nonsense e Ingegneria del Suicidio.
Importante in questo fatto è il contributo del compagno di Ingegneria Daniele che,
pronunciando in maniera esasperata la P di "Paolo" come fosse una pernacchia, fa nascere il
nome d'arte "PPPol", che unisce la tripla P usata per rendere la pernacchia a "Pol", grafia ispanofona
di "Paul" già in uso da un paio d'anni.
Tutte le opere di quegli anni vengono quindi postate nelle varie pagine con la firma "PPPol": il soprannome
rimarrà negli anni e sopravvivrà al termine delle collaborazioni con le pagine sopra citate e alle
vicissitudini del cambio di facoltà e degli anni ancora successivi.